img img

courtesy    IL SECOLO XIX TV

img

Genova - Si legge Gimyf, proprio come è scritto, ma i significati sono molteplici. E' il "Genoa International Music Youth Festival", una kermesse dedicata ai giovani talenti e a chi si vuole accostare come ascoltatore alla musica classica. In sala, per l'apertura del 30 gennaio intitolata "Il sinfonismo mitteleuropeo", si sono raccolti circa 400 appassionati. Il vero debutto del concerto è stato quello del giovane dodicenne romano di nascita Jacopo Di Gennaro, che lo ha definito «L'opportunità di un palco davvero importante e una grandissima emozione», mentre per il solista al pianoforte Andrea Bacchetti si è trattato di «Un ritorno a casa e l'incoraggiamento ai giovani della "Alpen Symphonie Orchester" (L'Orchestra delle Alpi)». Una formazione che rilancia il territorio attraverso oltre 40 strumentisti professionisti provenienti da diverse parti del mondo.

Direttore d'orchestra all'evento Ricardo Casero, 28 anni di carriera da interprete e da solista, direttore stabile e artistico dell'Orquesta Reino de Aragòn, e grande calibratore dell'entusiasmo dei giovani per riuscire a far fluire come seta il discorso musicale nei momenti più intimi e a dare il giusto sostegno a quelli brillanti nelle pagine del Concerto per pianoforte e orchestra n.25 di Do Maggiore K 503 di Mozart con una grande interpretazione di Andrea Bacchetti, acclamato dal pubblico in sala che "in processione" lo ha fermato per un saluto o per stringergli la mano o ancora per una foto insieme, mentre alcuni gli hanno chiesto anche informazioni sulla prossima esibizione a Lugano. In generale ha convinto tra fedelissimi e nuovi ascoltatori «la visione mozartiana che già preconizza Beethoven con la grande forbice tra il "solo" e il "tutti" che nell'Allegretto dà ampia scena al pianista».

Concerto nell'insieme intenso, seguito anche da tanti studenti del liceo musicale della città, da ex allievi del conservatorio e da semplici appassionati che hanno apprezzato anche la Sinfonia n.6 in Fa maggiore Op.68 Pastorale di Beethoven oltre all'energia vitalistica dell'Ouverture da Le Nozze di Figaro, vessillo celebre della produzione mozartiana. Il messaggio del concerto sul sinfonismo mitteleuropeo è riuscito a spiegare a tutti in note la grandezza di quegli anni per l'intera storia della musica e per l'influenza sulle correnti successive.

«Siamo arrivati alla prima serata della prima edizione di questo festival che ha Genova come epicentro culturale - ha spiegato Lorenzo Tazzieri, direttore artistico del Gimyf - creiamo dei collegamenti, dei ponti internazionali che consentono ai musicisti degli scambi e alla città di collegarsi ad altre nazioni. Una nuova Genova che si apre al mondo». E ancora «abbiamo assegnato un titolo a ciascun concerto per una stagione molto variegata dalla sinfonica alla lirica dal musical al pop per coinvolgere proprio tutti».

Prossimo appuntamento il 18 febbraio alle 21 sempre a Palazzo Ducale per "Il virtuosismo di Paganini e Liszt".

© Riproduzione riservata