Beethoven con Bacchetti e Mazzoli un'intesa perfetta

Andrea Bacchetti
Con il botto il concerto di Francesco Mazzoli e Andrea Bacchetti di venerdì 9 maggio al teatro Ristori di Verona, organizzato da "La giovane classicità". Un avvenimento importante con tutte le caratteristiche del grande successo che ha visto collaborare il giovane e promettente direttore veronese (alla guida della storica orchestra "Città di Verona" che ha fornito una prestazione di altissimo profilo tecnico-musicale) con il già affermato e apprezzato pianista. Pubblico e critica piacevolmente colpiti, come è stato anche apprezzato il vedere in scena un pianoforte di Luigi Borgato, una ditta prestigiosa con la quale "La giovane classicità" da tempo collabora felicemente portando con sè anche l'eccellenza artigiana oltre che quella artistica.
Il concerto, che ha avuto una sua prima parte tutta sinfonica, è stato interamente dedicato a Ludwig van Beethoven. L'Ouverture da "Le creature di Prometeo", op. 43 lo ha introdotto: un vero peccato che questo pezzo sia così scarsamente eseguito. Nella sua squisita esecuzione il direttore ha evidenziato colori e contrasti dinamici che lo rendono davvero interessante. A essa ha fatto seguito la Prima Sinfonia, op. 21 diretta in modo energico, ma preciso e vibrante. In particolar modo è stato apprezzato il primo movimento che ha raccolto uno splendido applauso a scena aperta. Molto interessante anche l'ultimo movimento che, sotto la bacchetta di Mazzoli, ha perso forse l'aura haydniana per assumerne una certamente più beethoveniana e corrusca con una perfetta tessitura orchestrale che ha legato perfettamente gli archi ai fiati. Direzione con gesti semplici, ma decisi e puntuali, senza dimenticare, tuttavia, le due frasi liriche che sono state rese in modo
morbido e scorrevole. Si può senz'altro dire che il giovane direttore ha fornito una prestazione matura e personale. Una interpretazione sempre avvincente, come ha saputo padroneggiare con tranquillità per tutto l'intero concerto la ben preparata e conosciuta orchestra "Città di Verona".
La seconda parte della gustosa e affascinante serata musicale ha visto l'ingresso in scena del celebre pianista Andrea Bacchetti che ha eseguito magistralmente due Concerti di Beethoven. Preciso e cristallino nel Secondo concerto, op. 19, si è sciolto nel rondò finale che è stato eseguito con piglio pastorale e ha trascinato l'orchestra e il pubblico in un crescendo che ha raccolto ampio consenso.
Notevole l'esecuzione del Quarto concerto, op. 58: Bacchetti ancora una volta ha incantato con il suo virtuosismo digitale, ma anche con la propria sensibilità artistica e ha offerto un'interpretazione felicissima di una delle pagine più ostiche dell'Autore. Importante la direzione di Mazzoli che, nonostante la giovane età, ha saputo seguire e assecondare alla perfezione i difficili seppur felici estri interpretativi del pianista. Frutto di esperienza e maturità artistica che Mazzoli senz'altro ha appreso dal proprio maestro Enrico De Mori, celebre direttore alla Scala per oltre vent'anni, con cui si è perfezionato. Un applauso a scena aperta ha salutato anche il primo movimento del Quarto concerto che è terminato decretando per esecutori e direttore un notevole successo. Molte sono state le chiamate da parte del pubblico del solista e del direttore che, alla fine, hanno omaggiato il teatro, completamente esaurito e con tanti giovani, con un piacevolissimo fuori programma a quattro mani: una loro trascrizione della Sonatina dall'Actus Tragicus di Bach.
La serata concertistica era ad ingresso libero perchè coperta interamente da sponsor. A tale proposito è importante far notare come ci siano ancora a disposizione del pubblico artisti e organizzazioni di questo livello, di cui si può veramente e sinceramente essere orgogliosi e ammirati.
Giuseppe Corrà

Prima Fila inserita il 16-05-2014.